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Biennale di Venezia 2017| Guida essenziale per la sopravvivenza del visitatore

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QUANTO TEMPO CI VUOLE:

La Biennale di Venezia si articola in due locations importanti e relativamente vicine tra loro: i Giardini della Biennale e l’Arsenale. A cui si aggiungono alcuni padiglioni nazionali ed eventi (talvolta importanti) disseminati per tutta la città.
Bisogna calcolare più o meno una giornata per visitare per i soli Giardini. E almeno una mezza giornata abbondante per l’Arsenale. Se poi si desidera vedere una mostra esterna alle due sedi principali i tempi si possono allungare molto.

E’ il caso della personale di Damien Hirst a Palazzo Grassi (“Treasures from the Wreck of the Unbelievable”) che è molto corposa e quindi inadatta a una visita veloce.

damien hirst, detail of mickey carried by diver underwater photography by christoph gerigk

damien hirst, detail of mickey carried by diver
underwater photography by christoph gerigk

A chi ha intenzione di fare una gita in giornata consiglio di arrivare presto (apre alle 10) e puntare tutto su i Giardini. Se alla fine rimanesse un po’ di tempo l’Arsenale non è comunque lontano.

eliza douglas in anne imhof, faust, 2017 german pavilion, 57th international art exhibition – la biennale di venezia photography © nadine fraczkowski courtesy: german pavilion 2017, the artist

eliza douglas in anne imhof, faust, 2017 german pavilion, 57th international art exhibition – la biennale di venezia
photography © nadine fraczkowski
courtesy: german pavilion 2017, the artist

COSA VEDERE:

Ai Giardini della Biennale, oltre alla mostra curata da Christine Macel “VIVA ARTE VIVA” (comincia al Padiglione Centrale nei Giardini e termina all’Arsenale), è da vedere assolutamente il Padiglione Germania (la mostra “Faust”, premiata con il Leone d’Oro per le partecipazioni nazionali, di Anne Imhof, che lo costituisce è una performance, quindi occhio agli orari degli spettacoli).
Sono poi altamente consigliati: il Padiglione Brasile, il Padiglione Egitto, il Padiglione Giappone e il Padiglione Israele.

biennale-arte-venezia-2017-04

All’Arsenale, oltre a “VIVA ARTE VIVA”, è da vedere soprattutto il Padiglione Italia ( “Il mondo magico”, opere di Roberto Cuoghi, Adelita Husni-Bey e Giorgio Andreatta Calò, curato da Cecilia Alemani).  Ma merita molto anche il Padiglione Nuova Zelanda.
Se poi si vuole completare la visita con qualcosa che i critici hanno deprecato ma che al pubblico sembra piacere assai, non fatevi scappare il Padiglione Argentina e il Padiglione Cina (quest’ultimo è proprio alla fine del percorso).

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FILE, CODE & co:

Se il giorno o l’orario sono particolarmente favorevoli è possibile che dobbiate fare la fila per l’ingresso in Biennale ma non vi dovete spaventare perché di sicuro la cosa vi rallenterà solo di poco. A creare problemi invece possono essere le code interne al percorso.

Se volete assicurarvi di vedere il Padiglione Germania partite presto e appena entrati nei Giardini correte alla vostra destra, anche così aimè probabilmente dovrete fare la fila.
File quasi sicure anche per vedere il Padiglione Stati Uniti, per osservare le minuscole opere del Padiglione Giappone da un buco nel pavimento e per salire sul camion rovesciato di fronte al Padiglione Austria. Qualche rischio, in fine, per il Padiglione Grecia.

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DOVE MANGIARE ECC::

Le location sono disseminate di punti ristoro.

Per prezzo del biglietto, riduzioni varie, informazioni sul catalogo, visite guidate ed eventi collaterali vi rimando al sito della Biennale d’Arte 2017

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